L’evoluzione dei fari Alogeni, xeno e led

L’evoluzione delle lampadine per auto si è evoluto moltissimo negli ultimi anni; ad oggi sono presenti almeno tre tipologie differenti di lampadine che è possibile installare sul proprio veicolo.

I fari alogeni iniziarono ad imporsi sulle autovetture a partire dalla metà degli anni ’60, offrendo una luce più bianca e un migliore rendimento luminoso grazie alle particolari sostanze gassose contenute nel bulbo della lampadina ad incandescenza.

Si tratta di lampadine a filamento che rispecchiano una tecnologia costruttiva simile a quelle delle vecchie lampadine di casa (ormai non più in commercio). Chiaramente si tratta di una versione riveduta e corretta con accorgimenti specifici adatti alle auto. Questa tipologia di lampadine possiede un consumo di 55 watt e una potenza di illuminazione mediamente forte, proiettano la classica luce giallognola e si dividono in due tipologie: H7, dove è presente solo un filamento dedicato alla luce anabbagliante che emette circa 1.500 lumen e ha temperatura di colore di 3.200 °K (questo valore rappresenta il colore emesso dalla lampada, che al suo aumentare passa dal giallognolo all’azzurrino). La durata delle H7 standard è attorno alle 500 ore.

L’ H4 che invece possiede due filamenti, uno anabbagliante e uno abbagliante, possiede un consumo di 55 watt (per anabbagliante) e 60 watt (per abbagliante).

La temperatura del colore è  espressa in gradi kelvin (K). L’alogena standard tendente al giallo è di 3500K, lampadine omologate di colore bianco possono raggiungere i 4500K; ha un fascio luminoso intenso,profondo,ampio e uniforme. In oltre ha una buona resistenza a temperature estreme, forti vibrazioni e all’umidità.

La durata delle H4 standard essendo retaggio di tecnologia di vecchio stampo  è attorno ai 3-4 anni

Risale al 1992 l’avvento dei più performanti fari allo xeno, gas nobile altamente compresso in una camera di combustione di dimensioni ridotte in vetro di quarzo, trasformati in seguito in bixeno nel 1999 racchiudendo in un’unica lampada anabbaglianti e luci di profondità. Considerata la forte luce prodotta, a partire da un’intensità luminosa di 2.000 lumen si è reso necessario dotare le auto di un impianto lavafari e di un sistema di regolazione automatica dell’assetto dei fari, al fine di prevenire l’abbagliamento del traffico incrociante.

La tecnologia costruttiva prevede all’interno due elettrodi, la lampadina è riempita di gas xeno che, reso incandescente dall’arco elettrico dei due elettrodi, proietta il fascio di luce. La luce che riescono a produrre è nettamente elevata alle lampadine tradizionali, caratterizzata da un colore bianco molto tendente all’azzurrino. Hanno una durata nettamente superiore..

Questa tecnologia a confronto con le tradizionali lampade alogene, si distingue per una serie di vantaggi, tra cui:

  • Una migliore resa luminosa che ne riduce i rischi di scarsa illuminazione, infatti la quantità di flusso luminoso prodotto varia da circa 2800 – 3200 lumen, rispetto al valore di flusso prodotto da una lampada alogena che si aggira a circa 900-950 lumen.
    Infatti data questa caratteristica, si ottiene una maggiore profondità di illuminazione che ne migliora la visibilità, e grazie alla temperatura del colore che è simile alla luce solare, rende maggiormente visibili eventuali ostacoli, in quanto ne migliora la percezione.
  • Il ciclo di vita della lampada è nettamente superiore, infatti il numero di ore di lavoro è stimato oltre le 2000 ore, contro le circa 300 di una lampada alogena, quindi più o meno la sua vita e circa 7-8 volte superiore.
  • Altro vantaggio e il risparmio energetico di circa il 40% che questa lampada ci offre, infatti se paragoniamo la potenza assorbita della lampada alogena per produrre un flusso luminoso di 900-950 lumen è di 55-60watt, paragonati ai 35watt della lampada allo xeno per produrre un flusso di 3000- 3200 lumen. E’ evidente che ciò comporta un vantaggio dal punto di vista degli assorbimenti di corrente a cui e sottoposto l’ impianto elettrico, con una minore sollecitazione dei componenti come la batteria ed il circuito di ricarica.

Lato negativo è il prezzo, abbastanza elevato; si presume sia una delle cause per cui, questa tecnologia, seppur molto efficace, non abbia decollato in linea con le previsioni

I LED (light emitting diode) sono stati utilizzati a partire dall’inizio degli anni ‘90 come terza luce di stop e dal 2004 come luci diurne. I primi fari LED High Performance di serie sono stati introdotti sulle autovetture nel 2008 e rappresentano attualmente il top di gamma del settore. I LED sono semiconduttori (diodi) che hanno la funzione di permettere il passaggio della corrente elettrica in una sola direzione, bloccando quella che scorre in direzione inversa. Al passaggio di una minima corrente questi componenti emettono una luce priva di infrarossi e ultravioletti, accendendosi immediatamente. L’involucro di materiale sintetico che li avvolge stabilisce la caratteristica di propagazione della luce prodotta. A causa del flusso luminoso relativamente basso diversi LED vengono raggruppati in unico faro.

Le lampadine led riescono a proiettare un fascio luminoso, che può essere dotato di innovativi sistemi di regolazione a seconda delle condizioni ambientali. Riescono a proiettare un fascio di luce bianca più potente delle lampadine allo xeno e, nello stesso tempo, consumare un livello minimo di watt. Nello stesso tempo, rispetto alle altre due tipologie di lampadine, non riscaldano, ma lo fa la parte elettronica che le fa funzionare, viene perciò utilizzato un dissipatore di calore. Posseggono una durata elevatissima e non quantificabile. Il loro costo è superiore alle tradizionali ma non elevato.

Da alcuni anni, inoltre, si è iniziato ad equipaggiare le vetture con fari “Multibeam LED”, in cui i singoli LED vengono comandati individualmente tramite un software per consentire una libera configurazione della luce dei proiettori. Alla maggiore efficienza dei fari a LED, dunque, si aggiungono ulteriori vantaggi anche dal punto di vista estetico: le case costruttrici possono infatti abbandonare le classiche forme dei fari e sviluppare un design delle luci personalizzato.

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